Intervista ad Andrea Bernabucci, biologo nutrizionista, atleta e preparatore atletico
Salve Andrea, grazie per il tuo tempo e per la tua disponibilità. Raccontaci un po’ di te: da dove viene la tua passione per la nutrizione e la salute e qual è il tuo percorso di studi?
La passione che mi lega alla nutrizione, specialmente al mondo dell’integrazione e della nutraceutica, nasce sin dai miei primi approcci coi pesi e con l’ambiente delle palestre. Ho mosso i primi kg all’età di 20 anni. Quella volta le informazioni, anche su internet, erano vaghe e poco precise, doveva ancora nascere il seme che ha portato poi all’esplosione divulgativa dei tempi recenti. Avevo quindi interesse nel capire il più possibile quali fossero “i segreti” e i perché legati alla crescita muscolare.
Sono sempre stato sottopeso, quindi ho vissuto questa passione con lo stesso approccio di miticolosa disciplina che mi obbligava a non saltare neanche un allenamento. La mentalità che poi mi ha portato ad essere, nel tempo, anche un agonista della disciplina che pratico: il powerlifting.
A livello di studi ho conseguito il corso da preparatore atletico ISSA nel 2013, per poi iscrivermi due anni dopo alla triennale di Scienze della Nutrizione all’università di Urbino e completare il percorso con la Magistrale in Biologia molecolare, sanitaria e della nutrizione, che mi ha permesso peraltro di pubblicare (su una prestigiosa rivista di nutrizione) il mio primo studio sperimentale.
In seguito ho superato con successo l’esame di stato per potermi iscrivere all’Albo dei Biologi (Sezione A), iniziando così la mia carriera di Biologo Nutrizionista.
Attualmente sto seguendo corsi di formazione, specializzandomi sempre di più sulla nutrizione sportiva e clinica.
Qual è il tuo approccio alla nutrizione e come si differenzia da altri approcci di professionisti del settore?
Il mio approccio riguarda la presenza e la continuità. Cerco di costruire una routine funzionale con la persona, ascoltando le sue problematiche e cercando di impostare una alimentazione funzionale che si adatti sia a un contesto clinico che sportivo. Diversamente da approcci canonici in cui il cliente ha un aggiornamento (se va bene) ogni mese, io cerco diversamente una frequenza di confronto più alta, con feedback anche giornalieri, perché sono convinto che nel tempo paghi molto di più in termini di risultati.
Hai ripetuto più volte che la soggettività genetica e l’individualità metabolica siano importanti nella nutrizione. Puoi spiegarci meglio il tuo punto di vista?
Certamente. Ognuno di noi ha un corredo genetico tramandato dai genitori in maniera del tutto casuale. Questo corredo, durante gli anni, è stato adattato e modificato in base agli stimoli esterni. Alimentazione, sport, stile di vita, ambiente. Al fine di ottenere un grado di capacità metabolica (quindi di ottimizzazione delle scorte energetiche) assolutamente soggettiva. Che va compresa e, al meglio delle nostre capacità, migliorata.
Quali sono i fattori che consideri nella creazione di un piano alimentare sostenibile, pratico e funzionale?
Indubbiamente bisogna considerare un quadro ampio, che vada oltre l’attualità abitudinaria della persona. Passato e presente si intrecciano inesorabilmente, diventa quindi importare capire dove si è stati per poter sistemare il percorso futuro. Abitudini passate e presenti, comorbidità, problematiche latenti sia fisiche che metaboliche/digestive. Bisogna saper cogliere i dettagli, al fine di ritagliare un format che si adatti alle necessità attuali, in preparazione degli obbiettivi prefissati.
Qual è il ruolo della nutrizione nella performance degli atleti e nello specifico per chi combatte?
La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nella performance degli atleti, in particolare per quelli che praticano sport da combattimento. Una corretta alimentazione permette di migliorare la resistenza, l’energia, la forza e la velocità, tutte caratteristiche importanti per la performance agonistica (ma non solo). Un’alimentazione equilibrata può aiutare anche ad aumentare la massa muscolare, la velocità di recupero e la resistenza alla fatica. Inoltre, un’alimentazione adeguata fornisce tutti i nutrienti necessari al corpo per svolgere le attività quotidiane.
Spesso non ci si fida del lavoro di un nutrizionista o di un preparatore atletico. Come spiegare l’importanza dell’aiuto di un professionista per ottenere risultati soddisfacenti?
L’aiuto di un professionista può essere un valore indispensabile per ottenere risultati degni di nota. Un nutrizionista o un preparatore atletico possono fornire consigli personalizzati su come modificare la dieta e l’allenamento in base alle proprie esigenze. Inoltre, possono offrire consigli pratici basati sull’esperienza al fine di ottenere risultati in maniera più rapida ed efficace.
Un fattore essenziale per evitare di perdere tempo inutilmente e ottenere i risultati sperati nel minor tempo utile.
In molti ti scrivono per ringraziarti dei risultati ottenuti nello sport o nella dieta. Quali sono i risultati più soddisfacenti della tua carriera finora?
A livello agonistico posso vantare risultati sia a livello Nazionale che Internazionale.
Come atleta ho vinto una medaglia d’oro nei regionali FIPE di distensione su panca nel 2020. Come powerlifter sono stato tra i primi 10 atleti in Italia nella categoria -83 nel 2019 e nella -93 nel 2020. Attualmente competo insieme all’elite Italiana.
Come allenatore ho portato un mio atleta (Andrea Salaris) ad ottenere la medaglia d’oro e il record italiano di squat della categoria (-66) nei Classic di Powerlifting FIPL del 2021. (Atleta che l’anno seguente sarà convocato poi ai mondiali in sud africa).
Come nutrizionista ho seguito e seguo tutt’ora svariati atleti da podio. Un esempio è Andrea Cavicchioli, che nel 2020 ha vinto il primo posto nel Classic Nazionale di Stacco in FIPL, categoria -83. Oppure Daniele Miggiano, terzo classificato nella categoria -105 e in seguito convocato agli europei WEC del 2022. Mauro Chillotti, terzo classificato nella categoria -120 nel 2022. Oppure Francesco Boccasile, atleta da podio in -74 e concorrente per il record italiano di panca e di stacco della categoria.
Uno dei grandi problemi storici dei fighter è il rientro nella categoria: il taglio del peso è un argomento controverso ed alcune promotion, come la ONE Championship, hanno introdotto clausole obbligatorie per una percentuale di reintegro prima del match. Che ne pensi?
Che è assolutamente corretto. I tagli idrici non dovrebbero scostarsi dai 2, massimo 4kg in eccesso, nell’arco di 6 giorni. Non sicuramente di 12 o 24 ore.
I rischi cerebrali sono elevatissimi. Negli ultimi anni abbiamo assistito a continui episodi di atleti morti per traumi dovuti alla disidratazione durante i combattimenti o addirittura nel taglio peso.
La federazione ha dato un segnale etico molto importante.
Quali consigli puoi dare ad un fighter che vuole perdere peso mantenendo intatta l’efficacia dei suoi colpi?
Di creare adattamento a una condizione di peso non troppo lontana dalla categoria scelta. Il water cut è utile ma deve essere fatto in maniera intelligente. E il corpo (ma soprattutto la performance) ringrazieranno.
Oltre che nutrizionista sei preparatore atletico e tu stesso atleta. Come concili le varie sfaccettature della tua professione?
Con tanta pazienza e dedizione. Cerco di essere il miglior esempio per i miei clienti e per le persone che mi seguono. Sono dell’idea che una persona che non si mette in gioco all’interno di determinati contesti (anche psicologici) difficilmente riuscirà a capirne necessità e dettagli.
Uno dei miei più grandi pregi è appunto l’esperienza che solo la pratica agonistica ha saputo darmi.
Lo ritengo un valore aggiunto fondamentale.
Ovviamente gli impegni sono sempre maggiori, ma faccio di tutto per ritagliare il giusto spazio all’allenamento.
Fa parte del mio lavoro, quindi è una priorità.
Quali sono i tuoi futuri progetti e obiettivi nella tua carriera come nutrizionista, atleta e come preparatore atletico?
Vorrei diventare un riferimento per il panorama pesistico italiano. Come nutrizionista, atleta e preparatore. E non ho dubbi che riuscirò nel mio intento.
Grazie mille Andrea per il tuo tempo e la tua disponibilità.
Grazie a voi.
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