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Ramla Ali

Ramla Ali

Ramla Said Ahmed Ali, nata il 16 settembre 1989, è una pugile e modella professionista di origine somala. È stata la prima pugile somala a rappresentare il proprio paese ai Giochi Olimpici e attualmente ricopre il ruolo di ambasciatrice globale per i marchi Cartier e Christian Dior. Ramla è stata la prima donna della storia a partecipare a un incontro di boxe professionistico in Arabia Saudita.

Ramla Ali è nata in Somalia e, a causa della guerra civile, si è trasferita in Inghilterra come rifugiata insieme alla sua famiglia. Non ha conosciuto i dettagli della sua storia finché il suo attuale marito Richard Moore ha cominciato ad interessarsene, poco dopo aver iniziato a frequentarla, nel 2016.

Suo fratello Abdulkadir è stato colpito da una granata mentre giocava all’aperto: suo padre e suo fratello l’hanno portato di corsa in ospedale caricandolo su una carriola non avendo altri mezzi di trasporto, ma la corsa è risultata vana ed il giovane è morto a soli 12 anni. La sua famiglia ha lasciato quindi la Somalia, troppo pericolosa per vivere. Ammassati su una nave, sono salpati dalla città portuale somala di Kismayo diretti a Mombassa, Kenya, più di 500 km a sud. Durante il viaggio di 9 giorni su una barca senza viveri in mare, diretti verso il Kenya numerose persone sono morte e Ramla ha vissuto momenti terribili. Sono rimasti in Kenya circa un anno, cercando di mettere da parte denaro e documenti falsi per trovare rifugio in Europa. Dal Kenya è riuscita infine a partire, diretta verso l’Inghilterra: è atterrata ad Heathrow nel novembre 1992 richiedendo asilo politico come rifugiata e non ha più lasciato la Gran Bretagna.


Se avessi conosciuto queste storie prima avrei potuto dare conforto a mia madre” ha detto Ramla, “Ha subito dei traumi incredibili come madre. Una madre cerca sempre di essere coraggiosa e di dimostrarsi forte nei confronti dei suoi figli: ma avremmo potuto concederle di essere vulnerabile senza giudicarla, se solo avessimo saputo cosa ha passato“.

La famiglia si è poi stabilita a Londra, dove il padre lavorava come operaio edile.

Ramla ha iniziato a praticare boxe attorno ai 12 anni come metodo per perdere peso dopo essere stata bullizzata per la sua forma fisica. Ricorda di non aver fatto sparring fino ai 17 anni: “Me le hanno date di santa ragione. È in quel momento che capisci che la boxe fa per te. Mi piaceva davvero, per quanto questo possa risultare sadico. Perché mi spronava a tornare e migliorare. Sapevo che sarebbe arrivato un momento dove le avrei date anche io ad avrei ottenuto il rispetto che volevo“. Così ha continuato a subire numerose punizioni sul ring, finché le cose sono cambiate: “C’è stato un momento in cui le posizioni si sono invertite e sono diventata la più forte. È stata una bella sensazione“, ricorda Ramla.


I suoi genitori non volevano che praticasse pugilato, così Ramla ha tentato di nascondere la sua fiorente carriera dilettantistica: ma a volte tornava a casa con dei lividi che tradivano dove fosse stata. Per anni ha pensato che il loro dissenso fosse a causa della loro religione: i suoi genitori erano stretti osservanti e probabilmente non volevano che una ragazza mussulmana praticasse uno sport agonistico. Di recente, tuttavia, la madre ha spiegato che era preoccupata per la violenza di questo sport, unita al passato terribile vissuto in Somalia: “Mia madre ha detto che aveva fatto di tutto per portarci via dal pericolo ed io mi ci ero ficcata dentro da sola” ha detto Ramla, “era veramente preoccupata per la mia incolumità“.

Come dilettante Ramla Ali ha ottenuto importanti successi, vincendo i campionati nazionali Novice 2015 in Inghilterra, i campionati nazionali England Boxing Elite 2016, i Great British Championships 2016 e il titolo dei pesi piuma della zona africana nel 2019.

Inizialmente rappresentante dell’Inghilterra, Ramla Ali ha rappresentato la Somalia nel 2018 ai giochi olimpici per dare un contributo positivo alla promozione del paese. È diventata la prima pugile a vincere una medaglia d’oro internazionale per la Somalia e, successivamente, ha partecipato alle Olimpiadi estive del 2020. Nonostante abbia perso il suo primo incontro, Ali ha fatto storia diventando la prima pugile somala a competere sulla scena olimpica.


Non esisteva una federazione olpimpica in Somalia, così lei e suo marito e coach Richard Moore hanno provveduto a crearne una ad hoc. Per un po’ la federazione è stata costituita da solo loro due. “È stata una avventura folle” ha ricordato Moore. I due hanno viaggiato il mondo per combattere nei vari tornei e qualificarsi per i Giochi, finanziando le loro attività con i proventi da modella di Ramla.

Ramla ha ammesso che il suo piano di rappresentare la Somalia è stato pensato inizialmente per un tornaconto personale. Qualificarsi come una pugile solitaria proveniente da una nazione senza avversari sarebbe stato molto più facile che guadagnarsi il posto in Gran Bretagna tra tanti altri competitor. Tuttavia dopo aver lanciato l’idea ha cominciato a ricevere messaggi di approvazione da esuli somali da tutto il mondo che la esortavano a rappresentare la loro nazione. “Grazie a te, mia figlia ha iniziato a fare karate, o taekwondo” le dicevano. Ricorda di aver combattuto a Nuova Delhi nel 2018 ai World Boxing Championships ed aver visto immigrati somali sventolare la loro bandiera durante il suo match. “Per questo era ed è per me importante rappresentare la Somalia“.

La carriera da pugile professionista di Ramla Ali è iniziata il 31 ottobre 2020, quando ha ottenuto una vittoria ai punti contro Eva Hubmayer alla The SSE Arena di Londra. Nello stesso luogo ha celebrato la sua seconda vittoria un anno dopo, il 20 marzo 2021, battendo ai punti Bec Connolly.


Nel 2021 Ramla Ali ha rappresentato la Somalia ai Giochi Olimpici di Tokyo, ottenendo così finalmente l’approvazione della sua famiglia.

Ramla chiuderà l’anno alla grande con altre due vittorie da professionista: la prima contro Mikayla Nebel, per decisione unanime, il 29 maggio 2021 alla Michelob Ultra Arena di Paradise, in Nevada; la seconda contro Isela Vera, stesso verdetto, il 27 novembre 2021 all’Hulu Theater di New York City.

Ma anche il 2022 sarà un grande anno per Ramla, iniziato battendo per KO Shelly Barnett al Galen Center di Los Angeles, in California.


Il 9 luglio seguente Ramla Ali ha battuto ai punti Augustina Rojas alla The O2 Arena di Londra: nello stesso anno, il 20 agosto, ha raggiunto un altro traguardo storico sconfiggendo la pugile dominicana Crystal Garcia Nova in un match professionistico tenutosi in Arabia Saudita. Si è trattato del primo match di pugilato femminile nella storia del paese.

A febbraio 2023 Ramla Ali ha sconfitto ai punti l’imbattuta australiana Avril Mathie, nella undercard di Amanda Serrano vs Erika Cruz.

Ramla ha detto di essere stata spesso sul punto di visitare la Somalia ma di aver dovuto cancellare varie volte la prenotazione del viaggio a causa dello scoppio di vari focolai di violenza nel paese. Ancora si dice indecisa sulla sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi del 2024.


Ramla ha anche pubblicato un romanzo intitolato “Not Without A Fight“, pubblicato da Merky Books e Penguin Random House, che si basa su dieci dei suoi incontri più importanti ed è stato pensato come libro di auto-aiuto. Inoltre è stato annunciato che il produttore candidato all’Oscar e vincitore del BAFTA Lee Magiday sta lavorando a un film drammatico basato sulla vita di Ramla, in collaborazione con Film4.

Nel 2018 Ramla ha fondato il Sisters Club, una organizzazione no profit che offre lezioni di pugilato alla popolazione femminile facente parte di minoranze etniche o religiose o vittime di violenza domestica, che spesso faticano ad inserirsi in gruppi di fitness.

Abbiamo istruttrici preparate a comprendere la sensibilità di tutte le donne che si presentano“, dice Ramla. “Le lezioni sono a porte chiuse ed i corsi sono preclusi agli uomini. Si tratta di uno spazio sicuro dove le donne possono sentirsi libere di creare una ‘sorellanza’ e di migliorare la loro salute fisica allo stesso tempo“. Il Sisters Club, che ora si è allargato in 4 punti a Londra, ora offre anche lezioni di basket ed ha già aperto una sede a Los Angeles. Una nuova sede sta per essere inaugurata a Fort Worth, in Texas. L’organizzazione no-profit è supportata da collaborazioni con marchi noti come Nike, Sports Direct e Everlast.


Ramla Ali con suo marito allenatore e manager Richard Moore - Kombatnet Wiki

Ramla Ali con il suo marito, allenatore e manager Richard Moore

Ramla Ali ha deciso di destinare il 25% dei suoi guadagni nel primo anno di carriera come pugile professionista per sostenere Black Lives Matter.

Oltre ad essere una pugile professionista Ramla vanta una carriera di successo come modella, avedo partecipando a campagne pubblicitarie per importanti marchi come Nike, Beats By Dre, Coach, Brunello Cucinelli, Dior e Cartier. È stata presente sulla copertina di prestigiose riviste come British Vogue, Grazia, Wall Street Journal, Financial Times, Guardian Observer e molte altre. È stata inoltre fotografata per pubblicazioni di livello come Time Magazine, Spanish Vogue, NY T Magazine e altre riviste di settore. A maggio 2022 è stata invitata al Met Gala ed ha sfilato sul red carpet assieme a nomi come Lizzo, Gigi Hadid ed Alicia Keys. Spesso Ramla mette in agenda il suo lavoro da modella subito dopo un match, prima di iniziare ad allenarsi per il seguente evento. Nel 2021 si è presentata ad un photoshoot di Dior dopo un match con sei punti in viso. Suo marito Richard Moore racconta che per la copertina di Vogue hanno fatto di tutto per nasconderle un occhio nero.

A tutt’oggi Ramla è una delle poche donne al mondo a riuscire a coniugare l’attività di modella con quella di pugile di alto livello. Moore riporta che il suo ultimo photoshoot nei Caraibi per un importante brand internazionale le avrebbe fatto guadagnare più di quello che ha ricevuto negli ultimi suoi quattro match, ma Ramla ha rifiutato perché avrebbe interferito con l’allenamento. “Per ora più o meno funziona” dice Moore. “La magia non è ancora svanita. Prima o poi ci manderanno a quel paese“.


Ramla Ali è stata selezionata per comparire tra quindici donne sulla copertina del numero di settembre 2019 di British Vogue curato dalla duchessa Meghan, per celebrare le donne che hanno fatto una differenza nel mondo e che continuano a lottare per l’uguaglianza e l’empowerment.

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Chi è Sean O Malley campione UFC - Kombatnet

Sean O'Malley

Sean O'Malley è un fighter americano di MMA, attuale campione dei pesi gallo UFC. Nato il 24 ottobre 1994 ad Helen, Montana, O'Malley è stato cresciuto da suo padre Dan O'Malley, un ufficiale della narcotici in pensione. Non si hanno molte notizie riguardo sua madre. È noto che sua nonna sia di origini irlandesi e di etnia mista. O'Malley si allena a Glendale, in Arizona, presso il MMA Lab di John Crouch ed è allenato dal suo amico di lunga data, Tim Welch. Ad O'Malley è stato dato il soprannome di "Sugar" da uno dei suoi allenatori di MMA nel Montana all'inizio della sua carriera. [the_ad id="3679"] O'Malley ha combattuto i suoi primi cinque match della sua carriera in Montana, dove è nato, per poi andare a combattere nel North Dakota per la Legacy Fighting Alliance, dove ha ottenuto un knockout su David Nuzzo. https://www.youtube.com/watch?v=bm54WYHWlf8 Dopo la sua vittoria su Nuzzo, O'Malley si è guadagnato un posto nella Contender Series 2 di Dana White quando ha affrontato Alfred Khashakyan. O'Malley ha battuto Khashakyan con uno straordinario knockout al primo round e si è aggiudicato un contratto UFC. Il debutto di O'Malley nel mondo UFC è avvenuto contro Terrion Ware il 1° dicembre 2017, al The Ultimate Fighter 26 Finale, dove ha vinto l'incontro per decisione unanime. [the_ad id="3679"] O'Malley ha poi affrontato Andre Soukhamthath il 3 marzo 2018, ad UFC 222, vincendo per decisione unanime, nonostante un infortunio al piede al terzo round. Questo combattimento ha fatto guadagnare a entrambi i partecipanti un bonus Fight of the Night. O'Malley avrebbe dovuto affrontare José Alberto Quiñónez il 6 ottobre 2018 ad UFC 229: tuttavia il 30 settembre ha annunciato di essere fuori dai giochi a causa di una potenziale violazione della politica antidoping. Il 25 ottobre seguente O'Malley ha subito un intervento chirurgico all'anca in attesa di ricevere il giudizio della sua potenziale violazione. In seguito O'Malley è stato sospeso per sei mesi dalla NSAC per essere risultato positivo all'ostarina. È tornato idoneo al combattimento a partire da marzo 2019. O'Malley avrebbe dovuto affrontare Marlon Vera il 6 luglio 2019 ad UFC 239 ma il 21 giugno 2019 ha annunciato il suo ritiro dall'incontro a causa di un test per l'ostarina fallito. La Nevada State Athletic Commission ha deciso di sospenderlo a causa dei risultati del test ed è stato sospeso per 6 mesi dall'USADA. L'ostarina nel suo sistema era probabilmente un residuo del suo precedente test fallito prima di UFC 229. [the_ad id="3679"] O'Malley ha combattuto contro José Alberto Quiñónez ad UFC 248 il 7 marzo 2020, vincendo l'incontro per TKO al primo round. Questa vittoria gli è valsa il suo primo premio Performance of the Night. O'Malley ha affrontato l'ex campione dei pesi gallo WEC Eddie Wineland ad UFC 250 il 6 giugno 2020, vincendo per KO con un pugno al primo round. Anche questa vittoria gli è valsa il premio Performance of the Night. O'Malley ha affrontato Marlon Vera nel co-main event di UFC 252 il 15 agosto 2020: perderà il match per TKO al primo round ed in seguito gli verrà diagnosticata una condizione nota come "piede cadente", un disordine neuromuscolare caratterizzato dalla impossibilità di flettere dorsalmente il piede durante il cammino, in seguito ad un calcio alla gamba sferrato da Vera. https://www.youtube.com/watch?v=qaGJwtdfDz8 [the_ad id="3679"] O'Malley ha gareggiato nel Quintet: Ultra come membro del Team UFC il 12 dicembre 2019, vincendo contro Takanori Gomi per submission con una ghigliottina nel primo match ma è stato successivamente battuto per submission da Héctor Lombard nel secondo match. La squadra è avanzata al turno successivo e ha affrontato il Team Strikeforce, dove O'Malley ha pareggiato contro l'ex campione della Strikeforce Gilbert Melendez. La squadra UFC ha vinto il torneo. O'Malley è entrato anche nella divisione Advanced No-gi da 155 libbre della Grappling Industries Phoenix il 20 settembre 2020 e si è piazzato terzo su sette, perdendo solo in finale contro Robert Degle. Chael Sonnen ha chiesto un avversario per O'Malley per SUG, un evento della sua promotion il 20 dicembre 2020. Alla sfida ha risposto James Gallagher, che ha sfidato O'Malley a un incontro di lotta, ma O'Malley ha rifiutato l'incontro e Gallagher è rimasto senza un avversario. O'Malley ha affrontato Thomas Almeida il 27 marzo 2021 ad UFC 260. Durante il primo round O'Malley ha mandato al tappeto Almeida con un pugno, girandosi ed andandosene pensando erroneamente che Almeida avesse perso i sensi: nonostante questo errore ha vinto l'incontro per KO al terzo round. Anche questa vittoria gli è valsa il premio Performance of the Night. [the_ad id="3679"] https://www.youtube.com/watch?v=MMjxeRT66F8 O'Malley avrebbe dovuto affrontare Louis Smolka il 10 luglio 2021 ad UFC 264. Tuttavia Smolka si è ritirato dall'incontro alla fine di giugno a causa di un infortunio, venendo sostituito dal nuovo arrivato Kris Moutinho. O'Malley ha vinto l'incontro per KO tecnico al terzo round dopo aver dominato per tutto il tempo ed anche questo match gli è valso il premio Fight of the Night. [the_ad id="3679"] O'Malley ha affrontato Raulian Paiva l'11 dicembre 2021 ad UFC 269, vincendo l'incontro per KO tecnico al primo round ed ottenendo il suo quarto premio bonus Performance of the Night. O'Malley ha affrontato Pedro Munhoz il 2 luglio 2022 ad UFC 276. All'inizio del secondo round, O'Malley ha colpito accidentalmente Munhoz con un dito in un occhio, rendendolo incapace di continuare. Il match è stato dichiarato no contest. O'Malley ha affrontato Petr Yan il 22 ottobre 2022 ad UFC 280 vincendo il match per split decision: la decisione è stata molto controversa ed ha suscitato numerose critiche nei fan, convinti che Yan fosse il legittimo vincitore. 25 media su 26 hanno visto il match vinto da Yan. L'incontro ha ricevuto il bonus Fight of the Night. https://www.youtube.com/watch?v=eY5cZITcrF4 O'Malley ha affrontato Aljamain Sterling per la cintura UFC dei pesi gallo il 19 agosto 2023 ad UFC 292. Ha vinto il titolo per KO tecnico all'inizio del secondo round, vincendo l'ennesimo bonus Performance of the Night. [the_ad id="3679"] Dana White ha ipotizzato un match tra Sean O'Malley e Merab Dvalishvili, facente parte dello stesso team, ma entrambi non si sono dimostrati disponibili al match in quanto non volevano affrontare un compagno di allenamento. Sean O'Malley è estremamente noto sulle piattaforme social: su Instagram il suo account @sugasean ha 3.6 milioni di follower, su Twitter @SugaSeanMMA ha quasi 700 mila follower, come su Youtube conl'account @SugaSeanUFC. Sean O'Malley si presenta spesso in gabbia con i capelli colorati, di recente raccolti in treccine. Sean O'Malley è balzato agli onori delle cronache, oltre che per i suoi successi sportivi, anche per alcune affermazioni azzardate. O'Malley ha infatti sostenuto di poter fare qualsiasi cosa, quando e con chi vuole, anche tradire la moglie Danya Gonzalez, dal momento che, a suo dire, "paga sempre tutto lui". "Sono un re, pago per tutto", ha detto O'Malley. Che ha aggiunto: “Tratto Danya come una regina. Che problemi ci sono se sc**o in giro? Ho il testosterone che mi scorre nelle vene, è semplice". [the_ad id="3679"] Secondo O'Malley il rapporto con la moglie è di una "relazione aperta". La coppia ha avuto una figlia, Elena, alla fine del 2020. [caption id="attachment_30864" align="aligncenter" width="1440"]Elena figlia di Sean O Malley - Kombatnet Elena figlia di Sean O Malley - Kombatnet[/caption] "Se non stessi pagando per tutto" ha continuato, "se non avessi avuto successo in alcun modo, e fossi un tipo qualunque, probabilmente non lo farei. Probabilmente non sarebbe giusto. Ma io sono il fo**uto King Kong". [the_ad id="3679"]
Il Ssireum - Lotta coreana - Kombatnet

Ssireum

Il Ssireum (Hangul: 씨름) , chiamato anche lotta coreana è uno stile di lotta popolare e sport nazionale tradizionale della Corea nato nel IV secolo. Nella sua versione moderna ogni combattente veste una cintura (satba) arrotolata attorno alla vita ed alla coscia. La vittoria si ottiene riuscendo a far toccare terra ad una parte del corpo dell'avversario sopra il ginocchio. Leggi tutto l'articolo...
Stamp Fairtex - Kombatnet

Stamp Fairtex

Nadthawan Panthong (Thai: ณัฐวรรณ พานทอง, nata il 16 novembre 1997), conosciuta professionalmente come Stamp Fairtex (Thai: แสตมป์ แฟร์เท็กซ ์), è una campionessa di Muay Thai e di MMA. Attualmente è sotto contratto con ONE Championship, dove è al primo posto nella classifica ONE Championship Women's Atomweight. È la prima campionessa mondiale dell'organizzazione in due discipline diverse, avendo vinto il campionato mondiale di Muay Thai ONE e il campionato mondiale di kickboxing ONE nei -48 kg. Leggi tutto l'articolo...
Anna Supergirl Jaroonsak - Kombatnet

Anna Supergirl Jaroonsak

Anna "Supergirl" Jaroonsak è una fighter thailandese di Muay Thai, già campionessa PBA (Professional Boxing Association). Nata nel 2004, Anna ha iniziato ad allenarsi con suo padre, un ex fighter professionista di Muay Thai, a casa quando aveva solo 3 anni. Il padre ha incoraggiato sia lei che sua sorella, l'atleta di ONE Championship Wondergirl, ad allenarsi nella Muay Thai, andando contro le rigide tradizioni che hanno governato lo sport per secoli, convinto che potessero ottenere molto dallo studio dell'arte marziale. Leggi tutto l'articolo...
Kira Makogonenko - Kombatnet Wiki

Kira Makogonenko

Kira "Pink Panther" Makogonenko, nata a Kharkov, Ukraina nel 2008, è una giovane promessa del pugilato ucraino, campionessa nazionale e medaglia d'oro europea, con un impressionante record di 58 vittorie e 0 sconfitte a soli 15 anni. Leggi tutto l'articolo...
Shuai Jiao - Lotta Cinese - Kombatnet

Shuai Jiao

Lo Shuai Jiao è uno stile di lotta cinese che ha avuto origine circa 6000 anni fa, durante l'era della Dinastia Zhou. Questo stile di lotta era originariamente chiamato "jǐao dǐ" (角抵), ovvero "scontro con le corna", poiché i soldati dell'esercito imperiale cinese indossavano elmi con le corna per combattere i loro nemici. Ad oggi è studiato da molti praticanti di altre discipline (MMA, BJJ) per integrarlo all'interno del proprio stile oltre ad avere un proprio seguito di nicchia con tornei e federazioni che ne tengono in vita la tradizione e ne curano lo sviluppo moderno. Leggi tutto l'articolo...
Il pankration o pancrazio - Kombatnet

Il Pankration, o Pancrazio

Il Pankration, o Pancrazio  era uno sport da combattimento a mani nude introdotto alle Olimpiadi greche nel 648 a.C. Gli atleti utilizzavano tecniche di pugilato e wrestling ma anche altre, come calci, prese, bloccaggi articolari e strangolamenti a terra, rendendolo simile alle moderne arti marziali miste. Il termine deriva dal greco παγκράτιον che significa 'tutto il potere', da πᾶν (pan) 'tutto' e κράτος (kratos) 'forza, potenza'. Leggi tutto l'articolo...
Matteo Signani Il Giaguaro Pugile Campione Pesi Medi - Kombatnet

Matteo Signani

Matteo Signani, soprannominato "Il Giaguaro", è un pugile italiano di Savignano sul Rubicone, considerato uno dei più grandi campioni italiani dei pesi medi. Oltre ad essere pugile è Sottocapo del Corpo delle Capitanerie di PortoGuardia CostieraItaliana. Leggi tutto l'articolo...
Gloria Peritore - Kombatnet

Gloria Peritore

Gloria Peritore è una kickboxer, pugile e artista marziale mista italiana nata il 29 novembre 1988 a Licata. Soprannominata "The Shadow" per la sua elusività in combattimento. È l'attuale campionessa ISKA World Flyweight Kickboxing e Oriental Rules. A partire da ottobre 2022 è classificata come la decima miglior kickboxer femminile pound-for-pound al mondo da Beyond Kick. Leggi tutto l'articolo...
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Anthony Joshua

Anthony Oluwafemi Olaseni Joshua OBE è un pugile professionista britannico nato il 15 ottobre 1989, due volte campione del mondo dei pesi massimi, due volte unificatore dei titoli WBA (Super), IBF, WBO e IBO tra il 2016 e il 2021. A livello regionale, ha detenuto i titoli dei pesi massimi britannici e del Commonwealth dal 2015 al 2016. Da dilettante Joshua ha rappresentato l'Inghilterra ai Campionati del Mondo 2011 nei pesi massimi vincendo una medaglia d'argento ed ha vinto l'oro alle Olimpiadi del 2012. Nel 2014, un anno dopo essere diventato professionista, è stato nominato Prospect of the Year dalla rivista The Ring. Nel 2017 il suo match contro Wladimir Klitschko (dal quale è uscito vittorioso) è stato nominato Fight of the Year da The Ring e dalla Boxing Writers Association of America. Joshua è il secondo pugile britannico dopo James DeGale a vincere sia una medaglia d'oro alle Olimpiadi che un titolo mondiale, nonché il primo dei pesi massimi britannici a riuscire nell'impresa. Da ottobre 2021 Joshua è classificato come il terzo miglior pugile attivo al mondo da BoxRec, Transnational Boxing Rankings Board e The Ring e quarto da ESPN, nonché il settimo miglior pugile attivo pound-for-pound da BoxRec. È stato classificato da BoxRec tra i primi 10 pesi massimi del mondo dal 2014 ed è stato classificato al numero 1 alla fine del 2016 e del 2017. La percentuale di vittorie per KO di Joshua è del 91,67%, con una percentuale di KO complessiva del 63,64 % nei match valevoli per il titolo mondiale dei massimi. Leggi tutto l'articolo...