Holly Holm premiata con l’inserimento nella International Boxing Hall Of Fame
La campionessa UFC Holly Holm è stata insignita di una delle più grandi onoreficenze che un pugile possa ottenere: l’inserimento nella International Boxing Hall of Fame (IBHOF) durante l’edizione “Trilogy” per gli anni 2020, 2021 e 2022 che si è tenuta dal 9 al 12 giugno 2022 a Canastota, New York.
La International Boxing Hall of Fame è una iniziativa di Ed Brophy nata nel 1990 per onorare i campioni del mondo di pugilato originari di Canastota, Carmen Basilio e suo nipote Billy Backus con un museo che ricordasse le gesta dei grandi sportivi. Il progetto è cresciuto a tal punto da ricevere candidature da tutto il mondo e l’evento che celebra l’inserimento di nuovi pugili è diventato una serata di gala di alto livello. Essere inseriti nella International Boxing Hall of Fame è un riconoscimento di prestigio per i risultati ottenuti nel mondo della nobile arte: i pugili professionisti tuttavia devono attendere cinque anni dal ritiro per poter risultare candidati all’inserimento.
Prima che Holly Holm diventasse campionessa UFC ed una delle più grandi fighter al mondo di MMA, “The Preacher’s Daughter” ha dominato il mondo del pugilato e per questo la settimana scorsa è stato celebrato il suo inserimento nella IBHOF.
La Hall ha introdotto per la prima volta pugili donna solo quest’estate, dopo aver saltato le cerimonie del 2020 e del 2021 a causa della pandemia ed Holly Holm, insieme a Christy Martin, Laila Ali, Lucia Rijker e Regina Halmich sono diventate così le prime pugili di sesso femminile ad essere inserite nella Hall of Fame.
Assieme a loro sono stati inseriti nella lista i pugili Floyd Mayweather Jr., Roy Jones Jr., Miguel Cotto, James Toney e Shane Mosley.
All’inizio Holly Holm ha pensato ad uno scherzo ed ha ignorato la chiamata da Canastota. In quel momento era a casa di suo padre, tra le montagne di Albuquerque in New Mexico, in convalescenza per la sua operazione al ginocchio. Dopo aver controllato i numerosi messaggi vocali, però, ha notato che alcuni provenivano da Ed Brophy, che gestisce la Hall a Canastota.
“Lì per lì ho ignorato pure quelli, stavo facendo altro, non gli ho dato peso. Poi le mie caselle di posta ed i social hanno cominciato a riempirsi di messaggi di congratulazioni. È a quel punto che ho cominciato a capire che forse era meglio richiamare Ed per capire cosa stesse succedendo… così ho scoperto che ero stata inserita nella International Boxing Hall of Fame e sono rimasta a bocca aperta”

Durante la cerimonia, durata sei ore, tenutasi domenica 12 giugno al Turning Stone Resort Casino di Verona, New York, si sono susseguiti alcuni tra i più grandi campioni della storia del pugilato femminile e maschile sul palco e ad ogni fighter è stato regalato un anello per l’occasione.
Holly Holm ha con fatica trattenuto le lacrime durante il suo discorso, raccontando di non essere nata in una famiglia di pugili ma di essersi subito innamorata della nobile arte non appena messo piede in palestra. Ha ringraziato quindi tutte le persone che le sono state intorno durante la sua crescita come sportiva, tra le quali il suo primo coach di pugilato, suo padre, ed il suo storico coach di MMA Mike Winkeljohn, del quale ha detto “ha sempre creduto in me, qualsiasi cosa facessi”.
“Ci sono un sacco di persone che entrano ed escono dalla tua via in questo sport e sappiamo bene che tra manager, promoter, coach, spesso sono con te per la loro gloria personale. Devo riconoscere, invece, che sono stata circondata da un sacco di persone che hanno voluto il meglio per me. Ho avuto un sacco di amore e supporto disinteressato. Il mio successo è un lavoro di gruppo”.

“Ce l’hai fatta!” ha detto il campione dei pesi welter Kamaru Usman dopo aver sentito la notizia. “Questo è il culmine di tutto il duro lavoro di tutta una vita. Grazie per tutti gli anni di intrattenimento che hai regalato non solo a me ma al resto del mondo. Congratulazioni”.
Già candidata nel 2017 alla International Women’s Boxing Hall of Fame, Holly Holm ha ottenuto questo importante riconoscimento grazie alla sua eccezionale carriera pugilistica che inizia nel 2002 e arriva fino al 2013.
Durante tutto questo periodo l'”orgoglio di Albuquerque” ha raggiunto un invidiabile record pugilistico di 38 match, con 33 vittorie (delle quali 9 per KO), 2 sconfitte e 3 pareggi. Nonostante questo già ottimo risultato, più che il numero di match svolti e vinti sono stati il “chi” ha battuto e la durata del dominio attraverso tre categorie di peso che l’ha consacrata come una delle più grandi pugili di sempre.
Titolare di vittorie su campionesse del calibro di Christy Martin, Anne Sophie Mathis, Jane Couch, Ann Saccurato, Chevelle Hallback, Mary McGee, Mia St. John e Mary Jo Sanders, Holly Holm ha vinto titoli mondiali in tre divisioni di peso, guadagnandosi il titolo “Female Fighter of the Year” della prestigiosa rivista “The Ring” negli anni 2005 e 2006.
Holly Holm è salita per l’ultima volta sul ring nel maggio 2013, quando ha difeso con successo le cinture dei suoi titoli IBA e WBF vincendo per decisione unanime contro Mary McGee.
Nel 2013 poi si è ritirata dal pugilato professionistico ed è scesa dal ring per entrare nell’ottagono, venendo arruolata in UFC nel 2015 ed iniziando la sua scalata innarrestabile fino alla vittoria della cintura per il titolo mondiale a novembre ad UFC 193, una vittoria che ha sconvolto il mondo delle MMA femminili ottenuta battendo Ronda Rousey che ha segnato l’inizio della fine del suo nonché della sua carriera nelle MMA.
Ancora oggi, a 40 anni, Holly Holm continua ad essere una seria contendente al trono per la sua categoria in UFC ed è considerata la sesta migliore combattente al mondo pound-for-pound nonché la prima nella sua categoria.
A maggio 2022 Holly Holm ha dichiarato ai reporter che ha ancora qualche combattimento in UFC da contratto ma vedrebbe di buon occhio anche un ritorno al pugilato, se potesse combattere contro la campionessa Katie Taylor.
“Potrebbe essere il mio quarto titolo in una quarta categoria di peso contro la migliore del mondo” ha detto la Holm, “e proverebbe che posso tornare a combattere ai livelli più alti. Se la cosa mi intriga? Certamente”.
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