Pygmachia – Il pugilato dell’Antica Grecia
Articolo riveduto e corretto grazie a Sirio Altomare, Referente Commissione Storica dell’APS Simmachia Ellenon – www.simmachia.eu
Il pugilato dell’Antica Grecia, chiamato Pygmachia (in greco πυγμαχία, “combattimento con i pugni“) risale almeno all’ottavo secolo prima di Cristo, stando quanto scritto nell’Iliade di Omero, ed era praticato in numerosi contesti sociali in varie città stato della Grecia. Molti reperti esistenti al riguardo sono frammentari o frutto di leggende, rendendone difficile così la ricostruzione delle regole, dei costumi e della storia nel dettaglio. Tuttavia è certo che degli incontri sportivi e delle esibizioni dove due combattenti si affrontavano a mani bendate erano parte della cultura atletica dell’Antica Grecia per tutto il periodo classico.

Affresco raffigurante giovani pugili – 1500 prima di Cristo, zona Archeologica di Knossos – Grecia
Sono arrivate fino a noi evidenze archeologiche ed artistiche della pratica pugilistica nell’Antica Grecia provenienti dal periodo minoico e miceneo, che si mescolano alle numerose leggende createsi nei secoli a venire. Una di queste racconta del re ed eroe Teseo, che avrebbe inventato un particolare tipo di pugilato dove due uomini si sedevano uno di fronte all’altro e si colpivano con i pugni fino alla morte di uno dei due contendenti. Secondo la leggenda questo tipo di combattimento mortale si evolse e portò i pugili a combattere in piedi con delle mani avvolte da bende (i primi “guantoni“), talvolta con delle punte per infliggere maggior danno, che coprivano dalle nocche all’avambraccio. Altre varianti di questo pugilato primitivo vedevano i contendenti combattere completamente nudi.
Secondo l’Iliade i guerrieri micenei praticavano il pugilato come pratica commemorativa nei confronti dei caduti, anche se è possibile che l’epica omerica rifletta elementi della tarda cultura greca. Il pugilato sarebbe stato tra le attività eseguite in memoria dell’amico storico di Achille, Patroclo, verso la fine della Guerra di Troia. Pare che i greci abbiano introdotto, tardivamente, il pugilato (pygme / pygmachia) nei Giochi Olimpici del 688 avanti Cristo proprio in commemorazione della morte di Patroclo.
I partecipanti si allenavano su sacchi da colpire chiamati Korykoi utilizzando, sia in allenamento che in combattimento, delle strisce di cuoio protettive chiamate himantes sopra le mani (lasciando le dita libere) e sui polsi, talvolta anche attorno al torace. Non venivano utilizzate protezioni per il viso o la testa.

Statua raffigurante il cosiddetto “Pugile delle Terme”: atleta che riposa dopo un incontro di boxe. Bronzo, opera d’arte greca di epoca ellenica, III-II secolo aC (il masso di pietra è di epoca moderna e riproduce quello antico andato perduto). Dalle Terme di Costantino.
Lo studioso e storico Filostrato (Lucio Flavio Filostrato, Φλάυιος Φιλόστρατος) sostiene che il pugilato venne originariamente inventato a Sparta. I primi spartani sostenevano che gli elmi fossero superflui e che il pugilato li avrebbe preparati per i colpi che avrebbero inevitabilmente dovuto sostenere in battaglia. Tuttavia gli spartani non hanno mai partecipato alle competizioni di pugilato, credendo che la sconfitta in combattimento fosse disonorevole.
Le protezioni utilizzate ed sulle mani e sulle nocche potevano determinare lo stile di combattimento di ognuno degli opponenti. Già dal periodo dell’Iliade, attorno al 500 avanti Cristo le himantes venivano utilizzate come protezioni per le mani. Si trattava di strisce di pelle di bue della lunghezza di circa 3.0 – 3.7 metri che venivano avvolte numerose volte sulle mani. In questo tipo di fasciatura si creavano anelli all’interno dei quali l’atleta poteva inserire le sue quattro dita e chiuderle a pugno. Le himantes sono rimaste l’unica forma di protezioni utilizzata dai pugili dall’era di Omero fino al quinto secolo. Le fonti classiche si riferiscono ad esse come “guanti leggeri” anche se alcuni studi moderni hanno provato come queste fasce fossero tutt’altro che leggere ed avessero uno scopo protettivo più per le nocche che per l’avversario (diversamente dai guantoni odierni che tendono a prevenire danni anche nell’impatto su viso e corpo). Le himantes sono state ritrovate in molti vasi riportati alla luce risalenti ad un periodo tra il sesto e il quarto secolo avanti Cristo.
Attorno al 400 avanti Cristo vennero introdotte delle fasciature chiamate sphairai: molto simili alle himantes, contenevano un rivestimento al loro interno per proteggere meglio le mani del pugile mentre all’esterno erano molto più dure. In aggiunta potevano essere installate nella parte esterna delle strisce di pelle dura ed affilata per aumentare il danno provocato. Le sphairai rimarranno popolari fino a circa il 200 dopo Cristo.
Poco dopo si diffuse l’utilizzo delle Himantes oxeis, simili alle bande usate in precedenza ma rinforzate sulle nocche, avvolte fino all’avambraccio e con una banda fatta di lana di pecora per asciugarsi il sudore durante il combattimento.
I Korykoi erano invece l’equivalente dei moderni sacchi da pugilato, utilizzati per fare pratica nella palestra (παλαίστρα), un luogo di allenamento e dove si praticavano eventi sportivi, tipicamente inserito all’interno del gymnasium (γυμνάσιον). Sono presenti in numerose raffigurazioni artistiche dell’epoca.

Pugili e allenatore. Il pugile di destra cade a terra e si arrende alzando il dito. Nonostante questo il suo avversario continua a pressarlo e viene quindi battuto dall’arbitro di sinistra con una lunga asta. Lato A di un’anfora attica a figure nere, 510–500 aC, Vulci.
Le regole comunemente accettate come valide per il pugilato greco sono basate su riferimenti storici ed immagini sui reperti. Alcuni studiosi moderni teorizzano che nel pugilato dell’Antica Grecia venissero utilizzati anche i calci, nonostante questo tema sia ancora dibattuto tra gli studiosi. In assenza di ritrovamenti archeologici completi le regole del pugilato del tempo possono essere solo ricostruite parzialmente.
Secondo gli studi attuali sui ritrovamenti è possibile sostenere che:
- non era possibile trattenere o lottare con l’avversario
- era consentito ogni tipo di colpo con le mani tranne cavare gli occhi con le dita
- le ferite da impatto non causavano l’interruzione del combattimento, se effettuate tramite colpi regolari
- non veniva utilizzato alcun ring o spazio fisso di combattimento se non la folla che si radunava attorno agli sfidanti
- non c’erano round o limiti di tempo
- la vittoria veniva decisa quando uno dei due atleti lasciava il combattimento alzando il dito indice o era incapace di continuare
- non c’erano classi di peso, gli avversari venivano scelti sul momento
- i giudici applicavano le punizioni frustando gli atleti con un bastone o una verga
- se l’incontro andava troppo per le lunghe i combattenti potevano scegliere di scambiarsi colpi senza parare.
A differenza del moderno pugilato i Greci non rinchiudevano i pugili su un ring per incoraggiare lo scontro: di conseguenza molti combattenti combattevano sulla difensiva, prestando attenzione ad ogni colpo e centellinando le energie con pazienza e cautela. I match non erano divisi in round e finivano per resa, KO o sfinimento di entrambi. Secondo alcuni i pugili potevano essere colpiti anche se caduti a terra, esattamente come se stessero combattendo in piedi anche se questa regola è ancora dibattuta tra gli studiosi.
Campioni olimpici della Grecia Antica
- Diagora di Rodi, Διαγόρας ὁ Ῥόδιος
- Teogene di Taso (secondo alcuni Teagene), Θεογένης, Θευγένης o Θεαγένης
- Kleitomachos, Κλειτόμαχος
- Melankomas, Μελανκόμας
- Varazdat, in armeno Վարազդատ, in greco Βαρασδάτης
- Onomasto di Smirne, Ὀνόμαστος
- Agesarco di Tritea, Αγήσαρχος
- Pitagora di Samos, Πυθαγόρας ο Σάμιος
- Glauco di Caristo, Γλαύκος
- Aurelios Zopyros
- Damarco, Δάμαρχος
- Atyanas
- Horus
Vedi anche:
- Karate
- Muay Thai
- Taekwondo
- Sparring
- Saenchai
- Zhang Weili
- Conor McGregor
- Francis Ngannou
- Bruce Lee
- Lethwei (pugilato birmano)
- Pygmachia - Il pugilato dell'Antica Grecia
- Gouging (Rough-and-Tumble)
- Dambe
- Bartitsu
- Gouren
- Ippon
- Andy Hug
- Francisco Filho
- Engolo
- Judo
- Adimurai
- Collar-and-elbow
- Lua (Kapu Kuialua)
- Waza-ari
- Savate
- Pankration
- Shuai Jiao
- Ssireum
- Suntukan
- Muay Thai
- Pugilato
- Taekwondo
- Sparring
- Kickboxing
- Tyson Fury
- Deontay Wilder
- Naseem Hamed
- Giorgio Petrosyan
- Cronometrista
- Saenchai
- Marvin Vettori
- Rose Namajunas
- Zhang Weili
- Superbon Banchamek
- Conor McGregor
- MMA (Mixed Martial Arts)
- Ramon Dekkers
- Mike Tyson
- Muhammad Ali
- Francis Ngannou
- Lethwei (pugilato birmano)
- Vasiliy Lomachenko
- Rocky Marciano
- Ring da combattimento
- Pygmachia - Il pugilato dell'Antica Grecia
- Primo Carnera
- Young Corbett III
- Gouren
- Andy Hug
- Francisco Filho
- Ernesto Hoost
- Andy Ruiz Jr.
- Duilio Loi
- Canelo (Saul Álvarez)
- Judo
- Mattia Faraoni
- Collar-and-elbow
- Trainer Gae
- Ryan Garcia
- Ramla Ali
- Anthony Joshua
- Gloria Peritore
- Shuai Jiao
- Anna "Supergirl" Jaroonsak
- Ssireum
- Sandro Lopopolo
Questa pagina può contenere link in affiliazione con Amazon: Kombatnet riceve una commissione su ogni acquisto idoneo generato.