Primo Carnera
Primo Carnera, soprannominato “La montagna che cammina“, fu un pugile e wrestler italiano che regnò come campione del mondo dei pesi massimi dal 29 giugno 1933 al 14 giugno 1934. Vinse più combattimenti per KO di ogni altro campione dei pesi massimi nella storia del pugilato.
Primo Carnera nacque a Sequals, in provincia di Udine (ora in provincia di Pordenone, Friuli-Venezia Giulia), il 26 ottobre 1906 da Giovanna Mazzon ed Isidoro Sante Carnera, un operaio mosaicista. Il 13 marzo 1939 Carnera sposò Giuseppina Kovačič (1913–1980), una impiegata dell’ufficio postale di Gorizia. Nel 1953 ottennero la doppia cittadinanza: si stabilirono a Los Angeles, dove Carnera aprì un ristorante ed un negozio di liquori. Ebbero due figli, Umberto e Giovanna Maria. Umberto divenne medico.
Carnera venne spacciato per essere alto 2.01 m in America e di conseguenza sarebbe stato il più alto peso massimo della storia a quel tempo: in realtà era alto 1.98 m. Combattè ad un peso attorno ai 125 kg. Jess Willard fu, con i suoi 2.01 m, il più alto peso massimo del mondo fino all’arrivo di Nikolai Valuev, alto 2.13 m e pesante 149 kg. Anche se 2.5 cm più basso di Willard, Carnera pesava ben 18 kg in più e sarebbe rimasto il più pesante peso massimo della storia fino a Valuev.
Alcuni studiosi ritengono che Primo Carnera soffrisse di acromegalia, ossia una eccessiva produzione di GH (Growth Hormone, l’ormone della crescita), stessa rara condizione che afflisse il campione statunitense di wrestling André The Giant e presumibilmente anche Lorenzo De Medici (“Il Magnifico“). Tale condizione si evolve in maniera lenta e progressiva, portando il soggetto ad avere dita delle mani e dei piedi più grosse, allargamento del setto nasale e degli zigomi, fronte sporgente, mandibola larga con possibile prognatismo e denti prominenti. La pelle della faccia e della fronte si ispessisce, e possono comparire bozze sulla fronte; si può avere ad una crescita anomala della lingua (macroglossia), rendendo più difficoltosa la deglutizione e la respirazione. Al di là dei tratti fisici, può condurre numerose complicazioni sul piano scheletrico, respiratorio e cardiovascolare. Non è tuttavia certo che Carnera ne soffrisse e comunque non gli ha impedito di essere un atleta eccezionale durante tutta la sua carriera di pugile.
All’epoca quando l’altezza media in Italia era di circa 1.65 m e negli Stati Uniti di 1.70, con 32 cm di piedi (probabilmente un 52 di scarpe) Carnera era considerato un gigante. Il letto di Carnera (oggi non più esistente) era lungo due metri e venti, e fu costruito appositamente per lui dal maestro falegname Romano De Fabris.
Aveva un allungo invidiabile rispetto a quasi tutti gli avversari e nei filmati dell’epoca sembra torreggiare sopra di loro, che erano in media 27 kg più leggeri e 18 cm più bassi. La sua colazione consisteva in un quarto di succo di frutta, due quarti di latte, diciannove toast, quattordici uova, una pagnotta di pane e mezzo chilo di prosciutto Virginia. Il suo peso gli valse il soprannome di “La montagna che cammina” mentre Time magazine lo chiamò “The Monster“.
A soli 16 anni Primo Carnera lasciò la scuola, in quarta elementare. Conoscendo poche parole di italiano and esprimendosi solo in dialetto friulano, trovò lavoro come garzone da un falegname, integrando con altri lavori e venendo ricompensato talvolta anche con latte e polenta. Visse l’adolescenza in grande povertà e si narra che riuscì ad avere un paio di scarpe solo dopo averle sfilate ad un soldato austriaco morto. Si imbarcherà poi per la Francia, diretto alla comunità italiana di Le Mans, il 29 giugno 1920, dove lavorerà come muratore.
Verrà qui notato da Adolphe Ledudal, giostraio, che lo proporrà per la sua compagnia ambulante di spettacolo in cambio di vitto ed alloggio. Girerà la Francia con la compagnia di Ledudal interpretando il gigante “Jean Le Terrible”: chi voleva sfidarlo tra il pubblico doveva pagare 200 franchi. Durante la solitudine di quelle trasferte era accompagnato da Fauquette, un piccolo bastardino che dormiva con lui e che allietava i suoi momenti liberi.
Il 12 settembre 1928 Carnera combatté nel suo primo match da professionista contro Leon Sebilo a Parigi, vincendo per KO al secondo round. Vincerà i suoi primi sei match, per poi perdere contro Franz Diener per squalifica al primo round a Leipzig. In seguito inanellerà sette vittorie di fila prima di incontrare Young Stribling in due match consecutivi: il primo se lo aggiudicherà Carnera, sconfiggendo l’avversario in soli quattro round, il secondo Stribling che vincerà il rematch stoppando Carnera al settimo round. In seguito Carnera avrà la sua rivincita contro Diener, questa volta mandandolo KO al sesto round.
Nel 1930 Carnera andrà a vivere negli USA dove combatterà a lungo, vincendo i primi 17 incontri per KO. Il primo ad interrompere questa lunga serie di vittorie per KO sarà George Godfrey che perderà contro Carnera per squalifica al quinto round. Nel 1932 Carnera affronterà il più alto peso massimo della storia dell’epoca, Santa Camarão, pugile portoghese di ben 2.03 m. Carnera lo manderà KO al sesto round.
Il 10 febbraio 1933 Carnera manderà KO Ernie Schaaf al tredicesimo round in un match tenutosi a New York City. Schaaf aveva subito numerose ferite e tumefazioni dal match precedente contro il futuro campione dei pesi massimi Max Baer solo sei mesi prima, il 31 agosto 1932. Schaaf morirà quattro giorni dopo il match con Carnera. L’autopsia rivelerà che Schaaf aveva la meningite, un rigonfiamento cerebrale e si stava ancora riprendendo da una brutta influenza quando è entrato sul ring con Carnera.
Nel match seguente Carnera affronterà il campione del mondo dei pesi massimi Jack Sharkey il 29 giugno al Madison Square Garden Bowl nel Queens, New York: Carnera diventerà campione del mondo dei pesi massimi mandando KO Sharkey al sesto round.
Carnera ha poi difeso il titolo contro Paulino Uzcudun e Tommy Loughran, entrambe le volte battendoli ai punti per decisione unanime sui 15 round, per poi subire una grande, importante sconfitta contro Max Baer il 14 giugno 1934, in un match sugli 11 round che lo vedrà finire al tappeto numerose volte prima che l’arbitro Arthur Donovon fermi l’incontro. Non c’è accordo sul numero di volte in cui finì a terra Carnera: se 7, 10 o 11 (secondo l’Associated Press) o 12 (secondo il Nat Fleischer, fondatore di The Ring magazine e presente a bordo ring, secondo il quale Carnera fu messo al tappeto 12 volte e ne scivolò una dopo un colpo mancato).
In seguito Carnera vincerà i suoi successivi quattro incontri, tre dei quali nell’ambito di un tour sudamericano che lo porterà in Brasile, Argentina e Uruguay, oltre a due esibizioni combattute nel continente sudamericano. Dopo questi eventi, il 25 giugno 1935, verrà messo KO al sesto round dal grande Joe Louis.
Per i seguenti due anni e mezzo Carnera vinse cinque degli otto incontri a venire. Nel 1938, soffrendo di diabete, dovette farsi asportare un rene che lo costrinse al ritiro nel 1944. Il record di Carnera è stato di 89 vittorie e 14 sconfitte. Le sue 72 vittorie per KO lo hanno reso un membro dell’esclusiva cerchia di pugili che hanno vinto 50 o più match per KO.
Carnera morì il 29 giugno 1967 nella sua città natale, Sequals, per una combinazione di malattie del fegato e complicazioni del diabete, nel 34° anniversario dalla conquista del titolo mondiale dei pesi massimi. Carnera è sepolto nella tomba di famiglia.
Carnera è stato il terzo europeo a detenere il titolo mondiale dei pesi massimi dopo Bob Fitzsimmons e Max Schmeling. Resterà l’ultimo fino a quando Ingemar Johansson non rivendicherà il titolo contro Floyd Patterson nel 1959, oltre un quarto di secolo dopo.
Carnera è stato anche il primo pugile a vincere il titolo europeo dei pesi massimi e successivamente diventare campione del mondo dei pesi massimi.
Il match tra Primo Carnera e Tommy Loughran del 1933 ha segnato il record per la più grande differenza di peso tra due pugili in un match valevole per il titolo mondiale (39 kg), record che rimarrà valido per 73 fino al regno di Nikolai Valuev, che detiene il primato con 47,9 kg di vantaggio di peso nel suo match del 2006 contro Monte Barrett per la difesa del titolo mondiale.
Valuev ha anche battuto il record di Carnera riguardo al peso di un pugile, diventando il campione del mondo più pesante della storia, arrivando fino a 149 kg durante il suo regno. Carnera è rimasto ancora il quarto più pesante, dietro Valuev, Tyson Fury e Andy Ruiz Jr., oltre ottant’anni dopo aver detenuto il titolo.
La difesa del titolo di Carnera nel 1933 contro Paulino Uzcudun in Italia è stata il primo incontro valevole per il titolo dei pesi massimi disputato in Europa dalla difesa del titolo di Jack Johnson contro Frank Moran a Parigi nel 1913. Sarebbe stata l’ultima occasione del genere fino a quando Muhammad Ali non ha difeso il titolo contro Henry Cooper a Londra nel 1966. Carnera-Uzcudun è stato il primo incontro per il titolo mondiale dei pesi massimi ad essere disputato tra due europei. Sarebbero passati altri sessant’anni prima che ciò accadesse di nuovo, con la difesa di Lennox Lewis per il titolo dei pesi massimi WBC contro il collega inglese Frank Bruno nel 1993.
Secondo solo alle 95 vittorie di Ezzard Charles, Carnera detiene il secondo maggior numero di vittorie di tutti i campioni dei pesi massimi, ben 89. I 72 ko in carriera di Carnera sono il risultato migliore ottenuto da ogni campione del mondo dei pesi massimi.
Carnera è apparso in un cortometraggio nel 1931. Durante il suo regno come campione del mondo ha interpretato una versione immaginaria di se stesso nel film del 1933 The Prizefighter and the Lady con Max Baer e Myrna Loy. Nella pellicola interpreta il campione dei pesi massimi che riesce con difficoltà a difendere il suo titolo dopo un pareggio ai punti in seguito ad una furiosa lotta contro Baer. Il film è stato girato solo un anno prima che Carnera combattesse davvero contro Baer, in un match violento come la versione cinematografica, che tuttavia si concluse con un KO ai danni di Carnera.
Carnera ha avuto una piccola parte nel film del 1949 Mighty Joe Young, interpretando se stesso nella scena del tiro alla fune con un gorilla gigante. Dopo essere stata trascinato dalla scimmia in una pozza d’acqua, Carnera tira un paio di pugni al mento di Joe.
Ha anche interpretato un wrestler prepotente in A Kid for Two Farthings (1955) di Carol Reed. Ambientato al Petticoat Lane Market di Londra, il film vede il personaggio di Carnera antagonista ad un bodybuilder locale destinato a sposare tale Sonia, interpretata da Diana Dors.
Primo Carnera è apparso in almeno dieci film italiani tra il 1939 e il 1943 e diversi altri film negli anni ’50, come in Prince Valiant nel ruolo di Sligon. Il suo ultimo ruolo sullo schermo è stato quello del gigante Antaeus al fianco di Steve Reeves in “Hercules Unchained” (titolo statunitense, girato in Italia, 1959, titolo originale “Ercole e la regina di Lidia”).
Nel 1945 tornò temporaneamente alla boxe e vinse due incontri. Tuttavia l’anno successivo, dopo tre sconfitte contro Luigi Musina, decise di darsi al wrestling. Nel 1946 divenne un wrestler professionista riscuotendo subito un enorme successo al botteghino. Per diversi anni è stato uno dei nomi più importanti del wrestling dell’epoca. Carnera ha continuato ad essere un’attrazione negli anni ’60 e lo stesso Max Baer ha partecipato ad almeno uno degli incontri di wrestling di Carnera.
Carnera vincerà il suo debutto come wrestler il 22 agosto 1946 sconfiggendo Tommy O’Toole in California. Il 23 ottobre 1946, Carnera vincerà il suo 41esimo incontro di wrestling consecutivo sconfiggendo Jules Strongbow. Il 19 novembre 1946, Carnera batté Harry Kruskamp rimanendo imbattuto con uno score di 65-0-0. Primo Carnera rimarrà imbattuto per 120 match di wrestling consecutivi (119–0–1) prima di subire la sua prima sconfitta contro Yvon Robert a Montreal, Quebec, Canada, il 20 agosto 1947. La più grande vittoria di Carnera avrà luogo il 7 dicembre 1947 quando sconfiggerà l’ex campione mondiale dei pesi massimi campione Ed “Strangler” Lewis.
Nel maggio 1948 Carnera chiuderà la carriera con un record di 143-1-1 contro il campione del mondo dei pesi massimi Lou Thesz, perdendo contro quest’ultimo in una difesa del titolo mondiale.
Secondo lo storico del pugilato Herbert Goldman, Carnera era “guidato dalla mafia“. Carnera incontrò il suo primo serio contendente dei pesi massimi, Young Stribling, nel 1929 e vinse quando Stribling commise un fallo ai suoi danni. Nel rematch Carnera commise un fallo su Stribling. Il suo rematch del 1930 contro il fighter del club californiano Bombo Chevalier a Emeryville fu considerato truccato e a Carnera fu vietato di combattere in California. Il suo incontro del 1930 contro George Godfrey fu controverso, poiché Godfrey fu squalificato al sesto round quando stava chiaramente avendo la meglio su Carnera
La rivista Time, in una storia di copertina del 5 ottobre 1931 su Carnera prima che vincesse il titolo dei pesi massimi, commentò così la sua strana carriera:
Dal suo arrivo negli Stati Uniti, sostenuto da un gruppo di imprenditori prosperi ma loschi, la carriera di Carnera è stata meno gloriosa che fantastica. I suoi primi avversari – Big Boy Peterson, Elzear Rioux, Cowboy Owens – erano noti per essere incompetenti, ma la loro debole opposizione a Carnera suggeriva che fossero stati corrotti per perdere. Il sospetto sulle abilità del mostro divenne quasi universale quando un altro avversario, Bombo Chevalier, dichiarò che uno dei suoi secondi aveva minacciato di ucciderlo a meno che non avesse perso contro Carnera. Contro l’enorme, pigro e amabile negro George Godfrey (249 libbre), ha vinto per fallo. Ma solo uno dei 33 avversari statunitensi ha sconfitto Monster Carnera, il grasso e sciatto Jimmy Maloney, che Sharkey aveva battuto cinque anni prima. In un rematch tenutosi a Miami, lo scorso marzo, Carnera è riuscito a superare Maloney.
Carnera è stato interpretato da Matthew G. Taylor nel film del 2005 Cinderella Man, un film sulla vita del collega pugile James J. Braddock.
Il famoso cocktail “Americano“, cocktail ufficiale IBA, a base di bitter e vermouth rosso, sarebbe stato ideato nel 1933 in omaggio a Carnera detto “l’americano” per i suoi successi statunitensi.
All’interno della Villa in stile Liberty di Sequals fatta costruire dal campione nel suo paese natale risiede una mostra permanente a lui dedicata che, con la sua palestra, fa parte del sistema museale Lis Aganis-Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane.
Giuliana Fantuz, scrittrice e giornalista, ha dedicato a Primo Carnera due libri: “Carnera, mio padre” (2002) e “Carnera – The Walking Mountain” (2008), quest’ultimo edito dall’associazione Stories.
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