Imane Khelif
Imane Khelif (in arabo: إيمان خليف, traslitterato: ʾĪmān Khalīf) è una pugile dilettante algerina la cui carriera è stata segnata da notevoli successi e significative controversie riguardo il suo genere, a causa di una condizione biologica che le conferisce tratti androgini e, secondo alcune fonti, anche cromosomi XY tipici dei maschi. Nonostante sia nata femmina in molti sostengono che i suoi tratti maschili le conferiscano caratteristiche fisiche tali da doverla far combattere con i maschi e non con le femmine: la discussione al riguardo ha infiammato le Olimpiadi 2024 di Parigi e si è allargata in tutto il mondo assumendo connotati politici e coinvolgendo tutti gli strati sociali, andando ben oltre l’ambito sportivo.
Nata e cresciuta a Tiaret, un villaggio rurale nel nord-ovest dell’Algeria, Khelif ha dovuto superare numerosi ostacoli fin dall’inizio della sua carriera sportiva. Inizialmente calciatrice, la sua passione per il pugilato emerse in seguito, portandola a intraprendere un percorso impegnativo: Imane doveva viaggiare quotidianamente verso un villaggio vicino per allenarsi, non avendo strutture adeguate nella sua città natale. Per permettersi il biglietto dell’autobus, raccoglieva e vendeva rottami metallici. Il padre di Khelif tuttavia non approvava che una ragazza praticasse la boxe, rendendo ancora più complicate le cose.
La carriera internazionale di Khelif ha seguito una traiettoria di costante miglioramento. Nel 2018 fece il suo debutto ai Campionati mondiali di pugilato femminile AIBA a New Delhi, classificandosi 17ª e venendo eliminata al primo turno. Nel 2019 partecipò ai Campionati del mondo in Russia, dove fu eliminata al primo turno da Natalia Shadrina, classificandosi 33ª e sperimentando il duro livello della competizione internazionale. Il 2020 segnò la sua prima partecipazione olimpica a Tokyo, dove raggiunse i quarti di finale nella categoria pesi leggeri, venendo sconfitta dall’irlandese Kellie Harrington, futura medaglia d’oro, in una performance che segnò un importante passo avanti nella sua carriera.
Nel 2021 Imane incontra e batte per la prima volta una pugile italiana: il 10 febbraio 2021 a Debrecen, in Ungheria, sconfigge Alessia Mesiano ai punti ai quarti di finale del Bocskai Memorial.
Il 2022 fu l’anno della svolta: divenne la prima pugile algerina a raggiungere la finale dei Campionati mondiali, sconfiggendo l’olandese Chelsey Heijnen in semifinale e perdendo la finale contro l’irlandese Amy Broadhurst, conquistando comunque una storica medaglia d’argento. Nello stesso anno vinse l’oro nella categoria under 63 kg ai Giochi del Mediterraneo di Orano e si laureò campionessa ai Campionati africani di pugilato dilettanti a Maputo. Sempre nel 2022, il 22 febbraio, incontra e batte la seconda italiana, Miriam Tommasone, sui cinque round ai 2022 Strandja Memorial Preliminaries.
Nel 2023 continuò il suo successo vincendo l’oro ai Giochi panarabi in Algeria.
A marzo 2023 iniziò una controversia che avrebbe scosso la carriera di Khelif: venne infatti squalificata poco prima della finale per la medaglia d’oro contro Yang Liu ai Campionati mondiali di pugilato femminile per aver fallito un test di idoneità di genere. Umar Kremlev, presidente dell’International Boxing Association (IBA), affermò che un test del DNA aveva rivelato che Khelif possedeva cromosomi XY. Kremlev accusò Khelif di “cercare di ingannare le sue colleghe e fingersi donna“, una dichiarazione che sollevò questioni etiche e di privacy. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) chiarì successivamente che la squalifica era dovuta agli alti livelli di testosterone nel sangue di Khelif.
Khelif definì la squalifica una cospirazione per impedire a una pugile algerina di vincere e le autorità algerine presentarono ricorso, che fu però respinto dagli organizzatori del campionato.
Imane Khelif non è transgender, ma ha un disturbo dello sviluppo sessuale (DSD). Questa condizione causa in alcune femmine la presenza di cromosomi XY e livelli di testosterone nel sangue tipici di un maschio, sollevando complesse questioni di identità di genere nello sport.
La situazione si è ulteriormente complicata in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024: all’IBA è stato vietato di organizzare le competizioni di pugilato per i Giochi Olimpici a causa di problemi di governance e scandali arbitrali ed il CIO ha assunto la responsabilità del torneo olimpico, utilizzando un set di regole diverso.
Il CIO ha autorizzato Khelif a competere alle Olimpiadi di Parigi, affermando che soddisfacesse “l’idoneità e le norme di ammissione alla competizione, nonché tutte le norme mediche applicabili” e sottolineando che Khelif è una donna secondo il suo passaporto e che non si tratta di una “questione transgender“.
Questa decisione ha generato controversie e critiche, incluse quelle dell’ex campione mondiale di pugilato Barry McGuigan, sollevando domande sulla fairness e l’inclusività nello sport d’elite.
Nonostante le controversie, Khelif ha continuato a ricevere riconoscimenti per il suo impatto sociale: a gennaio 2024 Imane Khelif è stata nominata ambasciatrice nazionale dell’UNICEF in Algeria.
L’inizio del percorso olimpico di Khelif a Parigi 2024 è stato controverso: in mezzo a mille polemiche ha sconfitto Angela Carini in soli 42 secondi. Angela Carini si è ritirata per “i colpi troppo forti ricevuti” dichiarando poi di voler lasciare il pugilato, decisione poi ritrattata pubblicamente.
“La pugile italiana mi conosce bene da anni, perché sono sempre andata in Italia ad allenarmi come membro della squadra nazionale“, ha detto Khelif a SNTV. “Mi sono allenata con lei e con gli allenatori, che mi conoscono da quando ero piccola. Hanno usato questa campagna per cercare di indebolirmi. La boxe italiana mi conosce bene da anni, perché sono sempre andata in Italia ad allenarmi come membro della squadra nazionale“.
È stato poi reso noto che il presidente della IBA Umar Kremlev avrebbe voluto premiare Angela Carini con centomila dollari: “Per noi è come se avesse vinto la medaglia d’oro” ha dichiarato, nonostante la IBA sia stata esclusa dai giochi olimpici dal Comitato Olimpico Internazionale per problemi di corruzione. I centomila dollari sarebbero stati così ripartiti: cinquantamila ad Angela Carini, venticinquemila al suo allenatore e venticinquemila alla federazione di appartenenza, ossia la FPI (Federazione Pugilistica Italiana), che tuttavia di recente ha lasciato l’IBA per entrare nella World Boxing. La IBA ha in seguito dichiarato di non voler accettare la donazione.
Ad aumentare la tensione, la seguente avversaria ungherese di Khelif, Anna Luca Hamori, ha postato sui social una immagine di una pugile donna contro un mostro dalle sembianze taurine: l’immagine è rimbalzata su tutti i giornali assieme ai commenti della Hamori e del suo ragazzo, convinti che la Khelif non debba combattere. Tuttavia la Hamori si è detta “non spaventata” della Khelif: “Che sia una donna o un uomo, sarà semplicemente una vittoria più grande per me se vincerò“. Imane Khelif ha battuto ai punti Anna Luca Hamori conquistando così il podio.
Imane Khelif ha poi battuto in semifinale la thailandese Janjaem Suwannapheng vincendo tutti i round e guadagnandosi come minimo l’argento.
Imane Khelif ha infine conquistato la medaglia d’oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi 2024 battendo la cinese Yang Liu per 5-0 nella finale di venerdì 9 agosto.
Imane ha dichiarato alla BBC: “Non so perché tanto odio contro di me. (…) Mi sono qualificata a pieno diritto per partecipare a questi Giochi. Sono una donna come tutte le altre. Sono nata donna. Ho vissuto come donna. Ho gareggiato come donna, e su questo non ci sono dubbi. (…) Il mio messaggio al mondo intero è che tutti dovrebbero impegnarsi a rispettare i principi olimpici ed evitare il bullismo“.
Alla fine dei Giochi Imane Khelif ha denunciato la scrittrice J.K. Rowling ed Elon Musk tramite una causa intentata contro X per presunti “atti di molestie online aggravati” in seguito ai loro post sui social. Come riportato dal suo avvocato Nabil Boudi, entrambi sono accusati di aver “avviato una campagna misognia, razzista e sessista” nei confronti di Imane. Il legale ha affermato che la denuncia, inviata al centro anti-odio online della Procura di Parigi, possa aprire la strada per indagare chiunque abbia scritto messaggi d’odio, anche sotto pseudonimo.
Giorni dopo la chiusura dei Giochi Olimpici Imane ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram dove si mostra truccata e femminile, in collaborazione con Beauty Code, noto centro estetico di Algeri.
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