I guanti da Boxe, Kickboxing, MMA e combat sports: storia, modelli e consigli per gli acquisti
I guantoni da boxe, kickboxing, MMA e sport da combattimento sono delle protezioni per le mani che si utilizzano nelle discipline da combattimento a contatto per evitare di ferirsi ed infliggere un danno eccessivo all’avversario.
Molti sport da combattimento come pugilato, kickboxing, muay thai e savate prevedono l’utilizzo di protezioni sulle mani sia durante l’allenamento che durante i match. Si tratta di guantoni chiusi che impediscono alla mano di aprirsi. Altre discipline come le MMA ed il Pankration necessitano di guanti particolari per consentire alla mano di aprirsi ed afferrare l’avversario. Nel caso di discipline come il Karate sportivo ed il Taekwondo WTF sono previsti guantoni consistenti principalmente in protezioni per le nocche, più o meno imbottiti.


Perché utilizzare i guantoni negli sport da combattimento
Esistono tante discipline da combattimento che prevedono l’utilizzo delle mani nude per colpire: lo stesso pugilato si è evoluto da una versione “bare knuckle” (che esiste ancora) ed esistono tante discipline, come il Karate Kyokushinkai, dove si utilizzano le mani nude rafforzate tramite l’utilizo di colpitori come il makiwara.

Scienza medica e pratica nei secoli hanno provato come l’utilizzo delle mani nude può portare a fratture (come la classica “frattura del pugile“, una rottura delle ossa all’altezza del quinto metacarpo) ed a deformazioni delle mani, dislocazioni delle articolazioni e danni permanenti.

Inoltre l’impatto sull’avversario può essere devastante: e se questo è voluto o addirittura cercato nelle arti marziali e nelle discipline da difesa militari, d’altra parte è assolutamente sconsigliato in un ambito sportivo, dove ci si deve allenare regolarmente ed in sicurezza con altri atleti. Un colpo assestato senza guantoni può inoltre aprire una ferita difficile da richiudere ed in un contesto sportivo, per evitare danni permanenti, porterebbe ad una conclusione immediata del match.
Un po’ di storia: le origini dei guanti da boxe
Le prime prove storiche dell’utilizzo di guanti da boxe risalgono a circa il 2000 prima di Cristo: antiche pitture egiziane e del Medio Oriente rappresentano combattenti con bande sulle mani arrotolate fino al polso. L’utilizzo di protezioni per le mani era noto anche nella Grecia Antica: tuttavia si trattava di guanti molto diversi da quelli della boxe moderna, così come le discipline praticate.
Nell’antica Grecia era pratica comune proteggere le mani legandovi attorno delle strisce di pelle: nel periodo romano questo portò alla creazione del tradizionale “cestus” dei gladiatori, con l’aggiunta di metallo per infliggere un danno ancora più grave. Il reperto più antico a nostra disposizione risale al 120 Avanti Cristo sotto forma di due fasce di pelle non appartenenti alla stessa coppia di guanti, recuperate da alcuni scavi nel forte delle truppe ausiliarie di Vindolanda, in Britannia (attuale Regno Unito). Con la Broughton’s Law a fine 1800 vennero reintrodotti i guantoni ma i fighter continuarono a combattere a mani nude (“bare knuckle“) fino all’entrata in auge delle “Regole del Marchese di Queensberry” che li rese obbligatori nel 1867.
In altri contesti marziali i combattenti utilizzavano coperture delle mani di varia fattura, come la pratica ancora in uso del “Kard Chuek” nella Muay Thai derivante dalla Muay Boran, dove i combattenti si fasciano le mani con corde di canapa poi imbevute nell’acqua: una volta asciutte le corde diventavano durissime. I combattenti erano soliti creare dei nodi strategici all’altezza delle nocche per infliggere il maggior danno possibile. Sembra che sia invece una invenzione cinematografica la pratica di immergere tali guantoni nella resina e poi nei pezzi di vetro, come confermato da Saenchai nel 2016.

Quali materiali vengono utilizzati nei guantoni da boxe?
I guantoni sono normalmente realizzati in pelle bovina, pelle sintetica o materiali sintetici come il vinile. Alcuni produttori si sono spinti ad utilizzare pelle di bufalo o pelle di capra, con risultati altalenanti.
Per l’imbottitura dei guantoni da boxe vengono utilizzati principalmente crine di cavallo ed EVA (Etilene Vinil Acetato, comunemente chiamato “materassina“, una materia plastica copolimerica di etilene ed acetato di vinile), a volte anche un mix di entrambi. Trovate spesso le scritte “EVA/Horsehair” nelle specifiche tecniche del guantone. I guantoni in crine sono più eco-friendly e durano di più ma offrono una protezione minore. Vengono utilizzati anche altri materiali per costruire guantoni da boxe: latex, PVC, pelle bovina.
Che guantoni devo comprare quando inizio a fare boxe/kickboxing?
Sicuramente la cosa migliore da fare all’inizio è rivolgersi al proprio insegnante che potrebbe darvi indicazioni e suggerimenti d’acquisto nonché avere già in atto convenzioni con case produttrici.
Sicuramente servono guantoni “da sacco” e guantoni “da sparring” (di seguito le differenze). Suggeriamo di utilizzare guantoni da sacco con il pollice coperto e legato al resto della mano, come minimo da 10 once e di una marca nota, possibilmente in pelle mentre per i guantoni da sparring, non scendere sotto le 14 once.
La chiusura dei guantoni può essere in velcro, la soluzione più comune e più rapida da utilizzare, oppure con i lacci, di solito destinati a fasce di prezzo e qualità più alte ed a guantoni da sparring. Spesso sopra i lacci viene passato qualche giro di nastro adesivo da bendaggi, per evitare che i lacci finiscano negli occhi dell’avversario durante lo sparring.
Considerate che i guantoni con chiusure con i lacci necessitano di una seconda persona con le mani libere che aiuti a chiuderli e legarli (non potete legarli da soli né se ne indossate a vostra volta), quindi non vanno bene per allenamenti da soli né in coppia se entrambi indossate guantoni di questo tipo e non avete una terza persona che vi aiuti. In ogni caso le chiusure a velcro odierne sono solide e non si aprono durante l’allenamento, salvo quando il guantone è molto vecchio (e va probabilmente sostituito).
Che differenza c’è tra guanti da sacco e guanti da sparring?
C’è una differenza notevole tra guantoni da sacco, utilizzati per colpire sacchi e colpitori e guantoni da sparring, normalmente utilizzati con un compagno di allenamento, molto più imbottiti per evitare danni sia per chi li indossa sia per chi viene colpito.
I guantoni si misurano con il loro peso, tipicamente in Once (OZ): 1 oncia corrisponde a 28,34 grammi. è ancora utilizzata negli Stati Uniti e vale un sedicesimo (1/16) di libbra (pound). Essendo una libbra uguale a 453,59 grammi, un’oncia equivale a 28,35 grammi. I pesi più comuni per i guantoni sono 6, 8, 10, 14, 16, 20, raramente 24 once ed indicano il peso totale del guantone.
La differenza principale tra guantoni da sacco e da sparring è data dal peso e dalla protezione: i guantoni da sacco sono molto più leggeri, forniscono una protezione di base giusto per evitare di ferirsi alle nocche o alle dita e non sono assolutamente adatti ad essere utilizzati per scambiarsi colpi con un’altra persona: anzi, è considerata una pessima pratica quella di fare sparring di boxe/kickboxing/muay thai con i guantoni da 10 once ed in molti casi è espressamente vietata per evitare di farsi male.
Per i match normalmente vengono utilizzati guanti dalle 12oz (per i dilettanti sopra i pesi medi) a scendere, fino agli 8oz dei professionisti. Le regole variano comunque da federazione a federazione.
Spesso si consiglia agli atleti molto leggeri, ai bambini o alle ragazze di utilizzare guantoni da sparring leggeri (10 oz) perché, soprattutto negli atleti che hanno appena iniziato, guantoni “classici” da 16 once potrebbero solo essere molto pesanti ed impacciare l’atleta ostacolando l’apprendimento di un corretto movimento. Un altro problema può venire dall’incapacità di chiudere correttamente la mano all’interno del guantone e colpire sempre “a mano aperta“, mentre bisogna essere capaci di sferrare colpi sia a mano aperta che con il pugno chiuso dentro il guanto.
Al contrario nel caso di uomini molto robusti e pesanti la scelta di un guantone sopra le 14 once anche per il sacco è sensata, per la differenza di potenza sprigionata e conseguente protezione all’impatto.
Differenze tra guanti da boxe e guanti da kickboxing
La differenza principale tra guanti da pugilato e guanti da kickboxing (o una qualsiasi disciplina che preveda i calci come muay thai, savate, sanda, K1, shoot boxe, eccetera) è legata al fatto che alcuni calci vengono parati con l’avambraccio: quindi alcuni guantoni da “kick” sono più imbottiti e rinforzati all’altezza del polso per questo motivo.
Potete utilizzare senza problemi normali guantoni da boxe ma a seconda della vostra esperienza potreste voler provare guantoni più lunghi (alcuni arrivano a coprire anche metà avambraccio) e rinforzati, magari per alcune sessioni di sparring o allenamento in coppia più intense.

I guanti da match
Nel pugilato amatoriale il colore dei guantoni è unicamente blu o rosso e rispecchia il colore dell’angolo assieme al resto dell’abbigliamento. Spesso la zona di impatto è delimitata da un’area bianca sulla superficie del guantone per aiutare i giudici a vedere i colpi andati a segno e stabilire un corretto punteggio. Queste regole non valgono per il pugilato professionale.
Nei match professionali normalmente i guantoni sono da 10 once o più: i guantoni vengono controllati a monte da un giudice federale assieme alle fasciature (che vengono firmate), per evitare il ripetersi di pagine vergognose della storia del pugilato, come il match di Luis Resto contro Billy Collins Jr.: Resto ha utilizzato guantoni modificati, ai quali era stata tolta parte dell’imbottitura di crine di cavallo e si era bendato le mani con delle fasce imbevute nella scagliola, causando danni permanenti alla vista di Collins e costringendolo ad un prematuro abbandono della carriera pugilistica.

Come si puliscono i guantoni da boxe?
Esistono numerose teorie ed altrettante pratiche su come pulire i guantoni da boxe/kickboxing ed ogni fighter ha da dire la sua al riguardo.
Partiamo dal presupposto che normalmente i guantoni non si possono lavare in lavatrice perché si rovinano. Non vanno assolutamente lasciati immersi nell’acqua (tantomeno con sapone) perché il rivestimento si rigonfierebbe rompendo le cuciture e sarebbero da buttar via.
Di sicuro il primo passo è lasciarli ad asciugare, possibilmente all’aria aperta o comunque in un posto con poca umidità. Evitare di lasciarli sul terrazzo la notte onde trovarli imbevuti di rugiada, soprattutto se vivete in Val Padana!
Non lasciate asciugare i vostri guantoni al sole diretto estivo di mezzogiorno, soprattutto se si tratta di guantoni di pelle: il rivestimento potrebbe seccarsi e rovinarsi irrimediabilmente (oltre che scolorirsi). Nessun problema se li lasciate alla luce del sole invernale, autunnale o della prima primavera, ma evitate l’esposizione troppo diretta e troppo a lungo. Il sole disinfetta e limita la creazione di muffe ma tende anche a rovinare il guanto.
Esistono dei dispositivi in molti lavasciuga a gettoni che consentono di “sanificare” i guantoni con l’ozono: qualcuno dice di averli provati e di essere riuscito a risolvere, o almeno limitare il problema del cattivo odore.
La soluzione più comune è comunque quella di riempirli di carta di giornale subito dopo l’allenamento e rimuoverla la mattina dopo: la carta assorbirà l’umidità e limiterà notevolmente il cattivo odore.
Qualcuno spruzza con una soluzione altamente diluita di acqua e bicarbonato (che effettivamente ha un ruolo attivo nel combattere le muffe ed i cattivi odori): tuttavia se ne mettete troppo il bicarbonato rimasto vi irriterà la pelle, quindi usatelo con attenzione e ripulite l’interno una volta effettuato il trattamento.
Altri ancora usano una soluzione di acqua ed aceto imbevuta in una spugna, lasciata dentro il guantone per tutta la notte: può funzionare, ma a parte il cattivo odore dell’aceto rischiate di accorciare notevolmente la vita del vostro guantone.
Un’altra soluzione interessante ed efficace, è quella di mettere i guantoni tutta la notte in congelatore all’interno di un sacchetto di plastica, per poi aprirlo e lasciarli asciugare all’aria.
Esistono infine sul mercato spray antibatterici per tessuti e scarpe, di differente efficacia e che possono, in quanto prodotti chimici, non essere adatti a tutti e causare irritazioni.
I guantoni dovrebbero essere sempre trasportati fuori dalla borsa della palestra in una rete di plastica, e mai lasciati all’interno.
Nel caso di guantoni di pelle, molti consigliano di applicarvi della vaselina (anche la stessa Cleto Reyes) ma non è un buon trattamento per la pelle che dovrebbe essere trattata con prodotti appositi.
Ricordatevi, qualora vi allenaste in spiaggia, che sabbia, sole e salsedine sono i peggiori nemici dei vostri guantoni quindi attenzione a pulirli bene una volta finito l’allenamento.
Quanto durano i guantoni da boxe?
È veramente impossibile dare una risposta univoca alla domanda “quanto dureranno i miei guantoni da boxe?” perché dipende da tantissimi fattori:
- il tipo di guantone
- la qualità della fattura
- il vostro peso
- quanto portate le unghie lunghe
- l’acidità del vostro sudore
- la forma delle vostre mani
- la forza che mettete nel chiudere la mano
- il modo che avete di tirare i colpi
- come li trattate dopo l’allenamento
e via dicendo. Diciamo che, statisticamente, le due principali motivazioni che vi porteranno a cambiare un guantone saranno la rottura della parte esterna, con conseguente fuoriuscita della protezione, oppure la rottura della parte interna all’altezza delle punte delle dita che vi renderà fastidioso, quando non impossibile, utilizzarli. Per questa seconda parte, in casi estremi (guantoni seminuovi e molto costosi che non vi va di buttar via ma non sono sostituibili o in garanzia) potete utilizzare della gommapiuma, eventualmente imbustata in della plastica saldata, spinta in fondo all’altezza della punta delle dita. Non durerà molto, ma magari i vostri Grant da 300 dollari rovinati dopo un mese perché avete tenuto le unghie lunghe, potrebbero essere ancora utilizzabili.
Considerate che normalmente un agonista di 80 kg che si allena 5-6 volte alla settimana tende a cambiare i guantoni ogni 3-4 mesi. Se fa molto sparring o li usa anche sui colpitori, anche meno. Un amatore che si allena 3 volte alla settimana potrebbe doverne cambiare due paia all’anno. Si tratta comunque di cifre indicative ed un agonista spesso usa diversi tipi di guantoni per i diversi tipi di allenamento che deve effettuare, allungandone così la durata.
I guantoni da MMA/Grappling
A differenza dei guantoni da boxe i guanti da MMA hanno spesso lo stesso peso ma sono venduti in diverse taglie (tipicamente dalla XXS alla XL) per adattarsi alle mani dell’atleta. Spesso la fascia che li fissa al polso consente di dare un doppio giro per fissarli meglio e proteggere l’articolazione. Un test importante da fare soprattutto con guanti di livello più basso è provare a tirarli, sia lungo l’asse avambraccio-mano che lateralmente per verificare quanto si sposteranno durante il grappling. Se si muovono troppo, orientatevi su un modello differente. È anche fondamentale che non abbiano parti di pelle a bordo vivo nella parte interna che lascia visibile il palmo della mano: potrebbero essere fastidiosi o anche graffiare la pelle dell’avversario, cosa da evitare.
Alcuni guantini da MMA lasciano troppo scoperte le nocche della mano rischiando di rovinarsi e ferirsi. Ultimamente la ONE Championship ha introdotto l’utilizzo di guanti da MMA durante i match di Muay Thai in gabbia, dando un boost notevole allo sviluppo tecnologico di questo tipo di guanti, ora non più destinati alle sole MMA.
Le marche più comuni
Esistono numerose marche che producono ottimi guantoni: alcune di queste sono disponibili anche nei grandi magazzini, altre solo in negozi specializzati, mentre praticamente tutte possono essere acquistate anche online.
Le marche più famose sono, in ordine alfabetico:
- Adidas
- Boxeur Des Rues
- Cleto Reyes
- Everlast
- Fairtex
- Green Hill
- Leone 1947
- Matador
- Sphinx
- Twins
- Top Ten
- Venum
Nulla vi vieta di provare guantoni custom fatti ad hoc per voi o per la vostra palestra, oppure di marche emergenti: tuttavia considerate sempre le indicazioni di qualità indicate in questo articolo.
I prezzi
Anche qui è impossibile dare una indicazione univoca: un guantone da sacco entry level non dovrebbe costare meno di 30 euro, anche se è possibile “fare l’affare” con qualche stock online o rimanenze di magazzino attorno ai 20 euro. Le stesse cifre valgono per guantini da Karate o Taekwondo.
Considerate tuttavia che si tratta di una assicurazione sul vostro corpo: se è pur vero che spendere di più non significa sempre avere una protezione ed una qualità maggiori, è vero il contrario: meno spendete e più rischiate di farvi male.
Una fascia intermedia di prezzo per fare un preventivo di spesa può essere di 30-40 euro per un guanto da sacco entry level e circa 40-60 per un guanto da sparring o da MMA.
Se volete andare sui top di gamma sappiate che le cifre salgono notevolmente: tralasciando guantoni speciali da collezione o legati ad un evento in particolare, potete arrivare a spendere fino a 200 euro per un Grant o un Cleto Reyes da 16oz.
Se poi le vostre finanze ve lo permettono e volete puntare a guantoni “extra lusso” potete dirigervi verso guantoni che vanno guardati a vista (non vorrete che finiscano in una borsa da palestra che non sia la vostra…):

Winning MS-Lace Up
€520 – €590
I guantoni Winning sono prodotti in Giappone e sono tra i migliori che possiate acquistare in termini di manifattura e durata. C’è chi dice che anche con un utilizzo intenso da agonista possano durare anni. Sono particolarmente comodi da indossare e sono stati indossati sul ring durante i match da campioni come Canelo, Erik Morales e Floyd Mayweather. Il loro prezzo li rende al limite tra uno strumento di lavoro ed un oggetto da collezione.

Grant Pro Hook & Loop
€489
La Grant è stata fondata nel 1995 a New York City e si è imposta subito come leader nella produzione di guantoni da boxe di altissimo livello. I suoi guantoni sono stati indossati dai più grandi fighter contemporanei. Alcune sue linee di produzione sono delocalizzate in Messico dove è possibile ottenere materiali di altissima qualità e know-how artigianale frutto di una tradizione storica: l’idea stessa di Elvis Grant era quella di vendere i migliori guantoni messicani sul mercato americano. Molti prodotti Grant sono foderati con un raso/nylon idrorepellente. Il prezzo di alcuni guanti Grant in edizioni speciali può rasentare i 1000 euro.

Cleto Reyes Traditional
€250
La Cleto Reyes è il brand che meglio rappresenta la produzione artigianale di guantoni messicani. Nata negli anni ’20 a Mexico City, divenne rapidamente “il marchio indossato dai campioni”, tramutandosi da azienda a conduzione familiare a marchio di livello mondiale. Si caratterizzano per la qualità eccezionale della pelle e per la forma “strana”, forse mutuata dalle mani dei primi messicani sui quali sono stati modellati. In alcuni modelli il pollice è più “mobile” rispetto a guantoni di altre marche ed in generale la distribuzione della protezione li fa sembrare contemporaneamente più larghi ma di una “taglia” minore: indossando guantoni da 16oz sembra di indossare guantoni da 14oz “larghi” sul dorso. Si tratta di guantoni particolari ma di altissimo livello ed amati dai professionisti.
Se avete ancora domande riguardanti i guantoni da boxe, kickboxing, MMA o sport da combattimento potete rivolgervi alla grande community di Kombatnet, scrivendo se volete in uno dei tanti gruppi sulle arti marziali e sport da combattimento disponibili sul social network, dove potrete ricevere le opinioni ed i pareri di atleti esperti, maestri, allenatori, tecnici, produttori di guantoni e titolari di negozi di sport da combattimento.
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